La grande eredita' della Rosa gigantea

L'avvento delle rose Cinesi, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, ha cambiato definitivamente il destino della rosa occidentale.

Caratteristiche pregevoli come la rifiorescenza, il profumo intenso, la colorazione rosso acceso si coniugano oggi per offrire quell'immagine stereotipa della rosa dell'immaginario comune; è necessario ricordare comunque che questo enorme fascino, questa capacità di suggestionare è frutto del felice connubio tra rose d'oriente e rose d'occidente: senza l'apporto delle prime sarebbe stato letteralmente impensabile giungere a tanta bellezza.

Rosa genealogiaLa genealogia della Rosa

I mercanti di tè che in quel periodo commerciavano con l'oriente poterono apprezzare per primi, tra gli Europei, il gratificante risultato della dedizione dei giardinieri cinesi, la cui tradizione nella coltivazione e nella selezione della pianta si perpetuava da diverse centinaia di anni. Sebbene molte differenti varietà di rose vennero introdotte dalla Cina e dai paesi limitrofi tra XVIII e XIX secolo, solamente quattro archetipi Cinesi (in seguito noti come 'Stud Chinas') poterono vantarsi di essere assunti ad emblema della magnificienza dell'arte rosaistica orientale:

  • Slater's Crimson China (R. chinensis semperflorens, 1792)
  • Parson's Pink China (R. chinensis pallida 'Old Blush', 1793)
  • Hume's Blush Tea-Scented China (o R. x odorata 1809)
  • Park's Yellow Tea-Scented China (o R. x odorata ochroleuca 1824)

Essi risultavano altamente appetibili ad occhi europei per almeno due ragioni: in primo luogo possedevano delle caratteristiche ai loro occhi del tutto inusuali, come il colore rosso cremisi intenso od il giallo pallido, il profumo"di tè", la rifiorescenza continua. Secondariamente, ogni varietà concentrava in sè diverse caratteristiche pregevoli, anche quando esse non erano del tutto atipiche; per queste ragioni il gruppo fu oggetto di ibridazioni febbrili, col risultato di entrare nella genealogia di praticamente ogni rosa moderna.

Mentre un tempo non era chiaro quale relazione di parentela insistesse tra i quattro esemplari cinesi, oggi si suppone che il patrimonio genetico alla base di una così stupefacente progenie derivi essenzialmente dall'unione di almeno due specie selvatiche: Rosa chinensis (Rosa chinensis fo. spontanea Rehder & E.H. wilson) e la meno nota Rosa gigantea (Rosa gigantea Collett ex Crèpin).

Da quanto detto risulta quindi evidente che la seconda specie è fondamentale al pari della prima, poichè comparteciperebbe a determinare i caratteri di gran parte delle discendenti delle quattro 'Stud Chinas'. Seppur non si possa negare l'importanza di tale specie, è spiacevolmente vero che la letteratura del settore tende a trascurarla in maniera imperdonabile, dedicandole solo pochi cauti accenni. Ciò non rende assolutamente onore ad una pianta così singolare e di una bellezza semplice, sobria, lontana dall'artificiosità insapore delle rose moderne e dall'ostentazione eccessiva di certe rose antiche.