Il Riccio e la Rosa

Da queste osservazioni si può concludere che le immagini e gli attributi topici della rosa sono da Simposio ripresi, ma organizzati in una sintassi originale che crea una rosa/uirgo dai tratti marcati e inconsueti. L'enigma, come si è detto, è leggibile su due livelli di significato: alla descrizione letterale della rosa rossa, bella, spinosa, effimera, si sovrappone l'allusione a una vergine che nei dardi trova la difesa da una minacciata violenza, ed è destinata a morire prematuramentexxiv. Non solo questi tratti, unitamente all'incipitario rinvio alla terra purpurata, fanno riaffiorare la memoria del simbolismo diffuso nella cultura cristiana che associa la rosa al martirexxv ; ma in particolare la uirgo rappresentata come giovane che si difende per non essere violata, e consapevole della propria fine imminente, richiama la vicenda della giovane martire Agnese che difese la propria verginità con il supplizio: Ambr. uerg. I 2,9 At illa: "Et haec sponsi iniuria est expectare placituram. Qui me sibi prior elegit accipiet. Quid, percussor, moraris? Pereat corpus, quod amari potest oculis quibus nolo". (…) et uirgo permansit et martyrium obtinuit (l'intero racconto di Ambrogio occupa i paragrafi I 2,5-9)xxvi.

La stessa analisi lessicale offre alcuni dati non trascurabili. Innanzitutto la passione di Agnese trova spazio nei testi poetici cristiani tardoantichi di Prudenzio e Damaso, che apostrofano la giovane, come si è già visto, con la stessa giuntura O felix che apre l'ultimo verso di Rosa (Prud. perist. 14, 124; Damas. 84, 14). Ed è forse più che una curiosa coincidenza il fatto che la giuntura pulchro... ruborexxvii ricorra solo qui e nella passio Agnetis di Roswitha (X sec.), cfr. vv. 425-9: Quo martyr felix, duplice certamine uictrix / corporis et mentis carni semper renitentis / utens aeterni brauio decoris duplicato / inter uirgineas fulgeret clara cateruas / lilia ceu pulchro roseo permixta rubore / inter delicias florum rutilant uariorum. La clausola perfusa rubore ricorre invece nella uita Agnetis (IX-XI sec.) 334 s. quin factor iniqui / gutturis in solidum dimergi mucro iubetur, / cuius ab ingressu roseo perfusa rubore / uirgo sacrata polos uictrix moriendo petiuit.

Nell'enigma Rosa quindi il tradizionale doppio senso rosa/vergine si arricchisce di un ulteriore riferimento al valore simbolico del fiore nell'orizzonte culturale cristiano: la rosa come emblema del martirio, sintetizzato al termine della cultura tardoantica in quella sorta di prontuario di simbologie che sono le Formulae di Eucherio di Lione: 3, p. 17 W. Rosae martyres a rubore sanguinisxxviii. L'enigma di Simposio sembra dunque distanziarsi dagli altri componimenti tardoantichi sulla rosa per aprirsi alle suggestioni provenienti dalla cultura cristiana, come nota anche Mello 2003, 106 (cfr. 2004, 154), che nella sua ripartizione dei componimenti per la rosa, avvicina l'enigma di Simposio alle «rose rosse» dell'«interpretazione cristiana antica».

Rosa Zephirine DrouhinRosa Zephirine Drouhin - Francia 1868