Gerusalemme liberata, Torquato Tasso

Postato in Poesie sulle rose a cura di Paola Fenini

Panormama, CalanchiPanormama, Calanchi

XII

Vezzosi augelli infra le verdi fronde

temprano a prova lascivette note;

mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde

garrir che variamente ella percote.

Quando taccion gli augelli alto risponde,

quando cantan gli augei piu' lieve scote;

sia caso od arte, or accompagna, ed ora

alterna i versi lor la musica ora.

XIII

Vola fra gli altri un che le piume ha sparte

di color vari ed ha purpureo il rostro,

e lingua snoda in guisa larga, e parte

la voce si' ch'assembra il sermon nostro.

Questi ivi allor continovo' con arte

tanta il parlar che fu mirabil mostro.

Tacquero gli altri ad ascoltarlo intenti,

e fermaro i susurri in aria i venti.

XIV

 "Deh mira" egli canto' " spuntar la rosa

dal verde suo modesta e verginella,

che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa,

quanto si mostra men, tanto e' piu' bella.

Ecco poi nudo il sen gia' baldanzosa

dispiega; ecco poi langue e non par quella,

quella non par che desiata inanti

fu da mille donzelle e mille amanti.

XV

Cosi' trapassa al trapassar d'un giorno

de la vita mortale il fiore e 'l verde;

ne' perché faccia indietro april ritorno,

si rinfiora ella mai, ne' si rinverde.

Cogliam la rosa in su 'l mattino adorno

di questo di', che tosto il seren perde;

cogliam d'amor la rosa: amiamo or quando

esser si puote riamato amando."

 

Gerusalemme liberata, canto XVI [1581]

 Rosa CaninaRosa Canina