Afidi
Quando le condizioni sono giuste, molti tipi di afidi attaccano le rose. I più comuni sono gli afidi verdi, il loro nome esatto è “Macrosiphum rosae”. E’ comunissimo sia sulle rose coltivate che sulle rose spontanee. Infesta i germogli, le foglie apicali, i fusti e i boccioli. Afidi su rosa GreenmantleForma sovente fittissime colonie. Alcune specie emettono melata sulla quale si sviluppano fumaggini; se l’infestazione è massiccia e di lunga durata, le piante deperiscono e parti di essa possono disseccare. Gli afidi possono trasmettere virus con le punture ai tessuti vegetali; le piante infettate presentano anomalie di crescita, clorosi, deperimento e possono arrivare alla morte. L’afide sverna in genere allo stato di uovo deposto nel tardo autunno alla base dei piccioli fogliari della pianta ospite. In primavera le generazioni partenogenetiche femminili si susseguono in continuo sviluppando rapidamente colonie sia attere che alate. Le forme alate migrano in estate su ospiti secondari, per tornare in autunno sui primari ove depongono le uova durevoli per lo svernamento.
I nemici naturali dell’afide sono le larve e gli adulti di coleotteri coccinellidi, larve di ditteri sirfidi e di neurotteri crisopidi e piccoli imenotteri parassiti endofagi. Esistono metodi agronomici per combattere le infestazioni di afidi: il primo è quello di evitare l’uso troppo spesso eccessivo di concimi e di irrigazione, il secondo, ma non meno importante, è quello di creare un ambiente biologico maggiormente complesso piantando un maggior numero di specie vegetali, il terzo è quello di non usare prodotti nocivi ai loro naturali nemici che in questo modo possono prosperare e creare un sano equilibrio naturale.
Quindi avremo attacchi di afidi, ma limitati nel tempo e con colonie decisamente meno numerose. Credo che si debba smettere di pensare di non avere mai neanche un attacco di afidi. Non possiamo farli sparire; ma se ciò dovesse mai accadere, allora avremo altri problemi, sicuramente più grossi.
Se poi tutte le nostre tecniche agronomiche non dovessero avere successo e continuiamo ad avere gravi attacchi, allora possiamo passare a irrorare la vegetazione con dosi elevate di sapone: un grammo per dieci litri di acqua. Questo solo nel caso che possediamo molte rose infestate. Ma se sono solo alcune allora possiamo usare il buon vecchio metodo antico. Uno spazzolino e un po’ di pazienza, e per i più audaci vanno bene anche le dita.