Misumena vatia
Misumena vatia, fotografia di Anna Balestri
E' una specie di ragno della famiglia dei Tomisidi. Al pari di molte specie dei Tomisidi sono ragni cacciatori; essi, infatti non costruiscono la tela ma tendono agguati sulle piante e sui fiori, sfruttando l'omocromia dei loro colori con i petali dei fiori per mimetizzarsi. Attaccano anche prede grandi e temibili come le api. Sono detti comunemente ragni-granchio, (in inglese crab spiders) in primo luogo per la somiglianza fisica in quanto hanno le due paia anteriori di zampe allargate verso l'esterno come le chele di un granchio; in secondo luogo per la forma del corpo appiattita e spesso spigolosa, e inoltre per la capacita' che hanno di camminare di lato e anche all'indietro. Vengono anche chiamati ragni dei fiori perche' il loro habitat principale è nei prati e giardini di tutto il mondo. Le misure variano da 4 a 14 millimetri. Hanno un addome breve spesso troncato all'estremita' e il carapace tondeggiante.
Le prime due paia di arti servono per la caccia e sono forti, piu' grandi e spinose, mentre le altre due paia sono piu' piccole e prettamente legate alla deambulazione. I colori posso essere svariati come bianco, rosa, giallo, adatti per mimetizzarsi sui fiori dove cacciano; alcune specie possono cambiare colore. La loro vista e' eccellente. Normalmente hanno due grandi occhi in vista frontale e altri sei piu' piccoli in vista laterale su due file fino a coprire un campo visivo di 360°. Sono capaci di uccidere le api con la loro forza e si nutrono principalmente del nettare dei fiori e di altri insetti piu' piccoli di loro.
Le femmine hanno il torace rosa, mentre i maschi l'hanno marrone. Si trovano nei boschi, nei giardini e nelle coltivazioni. Sono più frequenti in primavera e in estate, nascosti nelle corolle dei fiori o negli alberi e arbusti.
Questi ragni non costruiscono ragnatele per intrappolare la preda, ma sono cacciatori e tendono agguati. E' tipico di varie specie appostarsi sulle foglie, nei fiori o sotto di essi e all'avvicinarsi di un insetto, scattare, afferrarlo con le zampe e immobilizzarlo con un morso velenoso. Questo tipo di attacco risulta estremamente efficiente. Ben poche prede riescono a divincolarsi ed a volare via quando le zampe anteriori si chiudono sul collo e sull'attaccatura delle ali del malcapitato insetto. In cio' alcuni di loro, come la Misumena vatia, sono facilitati dalla possibilita' di variare il colore del proprio corpo mimetizzandosi perfettamente al fiore ospitante; gli Xysticus, invece, si appostano fra le foglie e i rametti. La tipologia di preda comprende qualsiasi insetto osi avvicinarsi ai fiori: annoverano fra esse anche Xylocopa (grosse api nerastre con ali iridescenti) e cavallette lunghe oltre 4 centimetri. Se riescono a prendere piu' prede di quante ne possano suggere, le conservano nei pressi del luogo di appostamento. Non e' molto chiaro se si tratta di mimetismo vero e proprio, o piuttosto un adattamento al periodo di fioritura di determinate specie di piante: ad esempio sui cardi e sui papaveri, appena cambiano colore e col passare del tempo ingialliscono, i ragni ospiti scendono dalla pianta e ne vanno a cercare un'altra che e' in procinto di fiorire. Le uova vengono attaccate alle piante in un piccolo astuccio piatto e la femmina le sorveglia fino alla morte. Come per altre famiglie di ragni, i piccoli, già dalla nascita fanno lavoro di gruppo: se una preda capita nelle vicinanze del nido la assaltano in massa e la divorano. Poi, poco tempo dopo la prima muta, nelle ore piu' calde della giornata salgono sulla parte più alta dell'arbusto e, secreto un sottilissimo filo, alla prima corrente d'aria si lasciano trasportare verso altri lidi, abbandonando il nido natio per sempre.