Bombus - Bombi
Sono caratterizzati da una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte nere o con delle bande arancioni, sono generalmente piu' grossi e pelosi delle comuni api ed hanno, generalmente, le bande di colore piu' larghe. La principale caratteristica di questi imenotteri e' la soffice peluria che li ricopre. I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado pero' di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche piu' di una volta a differenza delle api comuni.
I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie, formate da pochi esemplari, che non sopravvivono generalmente all'inverno. Gli unici esemplari che sopravvivono all'inverno sono le femmine fecondate che dopo la morte della colonia, cercheranno un luogo riparato dove trascorrere i rigori della stagione invernale. In primavera la femmina fecondata si svegliera' dal letargo e cerchera' subito dei fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova colonia. In genere si tratta di piccole cavita' nel terreno o negli alberi come tane abbandonate, tronchi di alberi cavi, fessure tra muri di pietra, ecc…
La femmina provvedera' a costruire una piccola cella di cera dalla caratteristica forma ad anfora nella quale depositera' alcune uova e che riempira' di cibo. Queste prime uova danno origine a femmine sterili che si occuperanno, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre nella costruzione di nuove celle. A partire dalla meta' dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi, queste deporranno uova non fecondate che danno origine ai maschi. I maschi feconderanno le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia l'anno successivo. I bombi creano delle colonie piu' o meno come le api anche se, al contrario di quest'ultime, il numero di individui che compongono la comunita' e' sensibilmente inferiore, sia perche' i bombi non creano colonie che durano piu' di una stagione e sia perche' la femmina fecondata si limita a costruire un piccolo nido per l'inizio della comunita', che normalmente non va mai oltre i 50 individui. Anche se nella maggior parte dei casi i bombi non conservano il loro nido per piu' di una stagione, alcune specie tropicali vivono nei loro nidi per alcuni anni (in questo caso le comunita' possono diventare sensibilmente piu' grandi). Al termine dell'estate l'ultima generazione di bombi di un determinato nido contiene delle regine che passeranno l'inverno in un posto sicuro e temperato pronte per dar vita ad una nuova colonia l'anno successivo. Le regine vivono normalmente un anno, e' possibile che specie tropicali siano anche piu' longeve.
I bombi si nutrono del nettare e del polline dei fiori che visitano.
Estraggono il nettare dai fiori grazie alla loro lunga lingua e lo immagazzinano nel loro gozzo. Alcune specie di bombi (per esempio la, B. occidentalis e la B. affinis) si comportano in maniera diversa e perforano il fiore alla base della corolla per accedere al nettare. In quest'ultimo caso il bombo non viene a contatto con il polline; queste specie ricevono comunque il polline da altri fiori nei quali sono costretti ad una visita normale. Il polline e' prelevato dai bombi sia in maniera accidentale, quando si stanno nutrendo del nettare e quindi si strofinano vicino ai pistilli dei fiori che stanno visitando, sia deliberatamente. Si accumula come polvere sul pelo dell'insetto che lo raccoglie poi nelle apposite tasche ai lati delle zampe.
Raccolti nettare e polline, i bombi ritornano al loro nido e li depositano in larghe celle per l'uso della comunita' o in celle chiuse come riserva. A differenza delle api i bombi accumulano un'esigua quantita' di cibo sufficiente solo per alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie. Anche se, dato che sono insetti opportunisti, la carenza di fiori e' un problema meno grave di quanto non sia per una colonia di api. Il nettare e' stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui e' raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele. Si presenta dunque molto acquoso e viene raramente consumato dagli uomini.