Ogni rosa è stata collocata nella sezione di appartenenza, all'interno del suo sottogenere.
Per mutazioni o ibridazioni naturali prima, e poi con manipolazioni da parte dell'uomo, o per mezzo di combinazioni di tutte queste modalità si formarono e si formano ibridi tra le stirpi delle diverse sezioni. Questo ha formato dei gruppi di rose ornamentali, liberamente indicati come Alba, Gallica, Damasco, Tea ecc. Questi sono stati posti al di sotto delle specie cui maggiormente devono la loro origine e piantumate in ordine alfabetico.
Quindi le rose nel Giardino del Museo sono state raggruppate e piantate seguendo la sistematica sopra illustrata.
Ogni sottogenere, ogni sezione e ogni gruppo è stato diviso dagli altri da vialetti di erba larghi circa due metri e i vialetti seguono semplicemente le curve di livello del territorio al fine di rendere agevole il percorso e facile la manutenzione.
Le rose ad arbusto sono state piantate in gruppi di tre a distanza tale che a maturazione diventino un unico grande cespuglio.
Le rampicanti sono state piantate singole. Abbiamo deciso di allevare alcune rampicanti a fontana libera; quindi non sono nel loro gruppo di appartenenza, ma sono individuabili con molta facilità.
Ogni rosa è poi dotata di un cartellino che ne recita il nome, la data, l'autore e la provenienza.
Il progetto prevede che per ogni gruppo vengano fatti dei cartelli esplicativi, e che venga redatta una pianta generale del giardino.
Per l'estetica del giardino, dopo aver preso in esame decine di possibilità, abbiamo optato di affidarci al territorio, alle rose, agli alberi nati spontaneamente e ai viali di erba.
Ci rendiamo conto di aver scelto la strada che implica maggiore manutenzione e cura.
L'attenzione del visitatore sarà tutta per le rose. Ma siamo certi che questo è quello che più desiderano i visitatori del Giardino del Museo delle Rose Antiche.