Caratterizzazione fitochimica dell'essenza di rosa antica
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Facoltà di Farmacia
Laurea in Tecniche ErboristicheRose antiche e fitochimica
Relatori: Prof.ssa Stefania Benvenuti Dott.ssa Federica Pellati
Tesi sperimentale di Laurea in Tecniche Erboristiche di: Alessandro Biancardi In collaborazione con il Sig. Roberto Viti (Museo Giardino della Rosa Antica).
Le rose sono sicuramente i fiori più conosciuti e amati da secoli, descritti e illustrati da numerosi autori. Rosa Vanity - Inghilterra 1920 - Presenti in molti giardini, non tutti sanno però riconoscerle a prima vista quando si parla di rose antiche.
La suddivisione tra rose antiche e moderne, è stata definita nel 18esimo secolo: in quel secolo sono nati i primi ibridi di rosa tea, capostipite di tutte le rose create poi di seguito. La rosa tea infatti dà un'impronta decisamente diversa agli ibridi, facendo loro assumere la caratteristica forma di rosa. Le rose precedenti e le rose botaniche (specie spontanee) hanno al contrario mantenuto le originarie forme dei fiori, da quattro a più di cento petali con effetti diversi, ma originali.
Le varietà antiche hanno mantenuto i colori pastello e i profumi intensi, per non parlare degli effetti ornamentali anche dopo la fioritura. A queste particolari caratteristiche si aggiungono poi le capacità di adattamento a terreni e condizioni poco favorevoli.
Le origini della rosa si perdono nell'antichità: molti reperti fossili ritrovati in America, Giappone e Francia ne testimoniano la sua presenza. La vera e propria coltivazione ebbe inizio circa 5.000 anni fa. La Persia sembra sia la madre delle rose che poi sono state introdotte in Babilonia, dove sono diventate un simbolo della città. La scoperta di ghirlande di rose nelle tombe egizie risale al IV sec. a.C. I romani battezzarono la rosa gallica "rosa santa" o "sacra". I cinesi erano molto legati alle rose e all'epoca di Confucio si contavano centinaia di libri che parlavano di questo fiore e si conoscevano già i procedimenti estrattivi dell'essenza. Sempre i cinesi praticarono accurate selezioni, che furono molto importanti per l'evoluzione della rosa.
I romani davano alle rose il primato sugli altri fiori, e ne importavano dall'Egitto grandi quantità.
Con l'avvento del Cristianesimo la rosa subì un declino fino al 1000 d.C., quando Papa Urbino ne fece un simbolo di benedizione. Rosa Soupert et Notting - Francia 1874 - La massima diffusione delle rose in Europa si ebbe nel XIII secolo, quando si si iniziò ad utilizzarle per farne ghirlande. La richiesta fu così grande da far nascere il mestiere di fiorista. Nei secoli successivi ricomparvero molte specie botaniche, tra cui la favolosa rosa di Damasco.
Nel 1455 in Inghilterra scoppiò la guerra delle "due rose", una contesa per conquistare il trono tra i signori di York e i signori di Lancaster. I primi avevano come stemma una rosa bianca (probabilmente "Alba incarnata") e i secondi una rosa rossa (Rosa gallica).
Dal XVI secolo i roseti divennero di moda, e furono i collezionisti a contribuire alla produzione di nuove specie interessanti. In quel periodo venne introdotta la Rosa moschata proveniente dall'Himalaya.
Tra il XVI e il XVII secolo, l'Olanda fu un grande centro di coltivazione delle rose; lì venne creata per mutazione la rosa centifolia muscosa.
Nel 1800 i giardinieri Dupont e Hardy, sotto la corte di Napoleone, crearono un grande giardino in onore della moglie dell'imperatore con circa 200 specie. Da questa collezione sono iniziate ricerche e studi sulle rose che hanno portato alla creazione delle oltre 80.000 specie ora esistenti.
Nel seguente paragrafo verranno illustrate le caratteristiche botaniche delle rose scelte come argomento della tesi di Laurea