Realizzazione di un nuovo ingrediente alimentare a base di petali di rose

Nell'ambito delle attività di ricerca per il corso di dottorato in Scienze Farmacologiche, Farmacognostiche e Biotecnologie farmacologiche (enti coinvolti: Universita' degli Studi di Milano e Unita' di Ricerca per i processi dell'Industria Agroalimentare-CRA-IAA di Milano), la Dott.ssa Monica Nuzzi, ha avuto la possibilita' di frequentare il “Museo Giardino della Rosa Antica”, presso Montagnana (Serramazzoni, prov. Modena), sito nel quale sono messe a dimora numerosissime varieta' di rose antiche.


E' stato possibile individuare cultivar di rose di notevole interesse per gli studi di caratterizzazione chimica e biochimica dei petali da destinare alla trasformazione in semilavorato adatto a matrici lattiero-casearie come lo yogurt.
L'attenzione si e' focalizzata sulle rose antiche Chianti (Rosa gallica), Roseraie de l’Hay e Belle Poitevine (Rosa rugosa) in quanto gli studi biochimici condotti presso i laboratori del CRA-IAA e dell'Università di Milano hanno rilevato la loro elevata potenzialità antiossidante (ricchezza in pigmenti antocianici e capacità antiradicalica misurata mediante opportuni saggi in vitro).
Tali rose sono poi da tempo note per la loro intensa fragranza. In virtu' del loro impiego in ambito alimentare, sono stati considerati anche l'elevata numerosita' di petali dei singoli fiori prodotti da tali cultivar e la loro naturale resistenza alle comuni fisiopatie della rosa.


Tale materiale vegetale e' stato pertanto raccolto per 2 anni successivi in piena fioritura (fiori aperti) nel periodo tra la meta' e la fine di maggio. La procedura di raccolta e' avvenuta seguendo sempre lo stesso procedimento: dalle ore 8 alle 9 di mattina sono stati recisi circa 20 fiori/pianta scegliendo quelli con minori imperfezioni. I fiori prelevati sono stati trasportati dal sito di raccolta al laboratorio in contenitori isotermici. In laboratorio, per ogni cultivar, e' avvenuta la separazione dei singoli petali dal resto del fiore; i petali sono stati poi immediatamente sottoposti a congelamento sottovuoto e liofilizzazione in attesa delle successive analisi chimiche.


Il contatto con il Museo e la possibilita' di condurre direttamente le operazioni di campionamento del materiale vegetale di interesse, sono stati di pratico sostegno ai fini della ricerca intrapresa, in virtu' anche dei possibili sviluppi industriali della produzione floricola studiata e di una possibile diversificazione e innovazione per il comparto agro-alimentare italiano.