"O, piu' correttamente, cosa sono?"


Dr. Gary A. Ritchie 8026 61st Ave. Ne Olympia, WA 98516
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MycorrhizaeMycorrhizae


Mycorrhizae e' plurale; mycorrhiza e' singolare. Potete determinare il significato della parola mycorrhiza dividendola in due parti: "myco" significa "fungo" (micologia, micologista); "rhizo" significa "radice" (rizoma, rizosfera). Unite le due parole e avrete "radice-fungo". Esatto, le mycorrhizae sono funghi che sono particolrmente adatti per vivere insieme alle radici delle piante. Mentre molti funghi (ad esempio fusarium, pythium, phytopthora e altri) che colonizzano le radici delle piante portano malattie, le mycorrhizae no. Infatti le mycorrhizae e le piante si uniscono in una importante relazione simbiotica. La pianta provvede carbonio (cibo) al fungo, che non puo' da solo sintetizzare il suo cibo. In cambio il fungo fornisce alcuni servizi importanti per la pianta.


Non e' ancora completamente chiaro quali siano questi servizi, ma alcuni studi evdenziano che le mycorrhizae aiutano le piante ad assorbire nutrienti minerali, in particolare il fosforo, dal terreno. Altri studi suggeriscono che le aiutano ad assorbire meglio l'acqua, mentre altri ancora attribuiscono loro un ruolo nella restistenza alle malattie.Qualunque cosa facciano, le mycorrhizae sono molto importanti. Un gran numero di specie di piante traggono giovamento dall'associazione micorriziale. Trattandosi di funghi, molte mycorrhizae producono corpi fruttiferi nella forma di, appunto, funghi. Se siete degli appassionati di funghi, i loro nomi potranno esservi familiari: laccaria, hebeloma, rhizopogon e telephora sono tutti funghi micorriziali. Questi funghi abbondano nel sottobosco durante primavera e autunno.


A causa dell'importanza della mycorrhiza, i botanici hanno studiato il loro uso in agricoltura, orticoltura e silvicoltura per molti decenni. Sfortunatamente i risultati di questi studi sono stati inconcludenti e/o difficili da ripetere. Per esempio, una volta ho letto un rapporto di uno studio effettuato da botanici al dipartimento forestale dell'universita' della British Columbia. Hanno inoculato diverse specie di piantine di conifere cresciute in serra con diversi tipi di funghi micorriziali presenti in commercio per vedere se avrebbero colonizzato l'apparato radicale delle piante. Lo studio e' stato ripetuto in un arco di tre anni.
Hanno ottenuto risultati differenti con specie di conifere differenti per ognuno dei tre anni. Qualche volta l'inoculazione ha avuto successo, qualche altra volta no. Un anno, le piante di controllo non inoculate hanno avuto un tasso di infezione da malattie piu' alto di quelle inoculate. In un caso l'inoculazione ha ridotto la quantita' di mycorrhizae presente sulle piantine. Questo studio sottolinea le difficolta' alle quali i botanici vanno incontro nel lavorare con le mycorrizae nell'ambito orticulturale.
In altri studi, i botanici hanno scoperto che le piantine che non sono state inoculate con le mycorrhizae, quando venivano piantate a dimora in un vivaio, immediatamente entravano in simbiosi con le mycorrhizae presenti in abbondanza nel suolo e nell'aria. Le mycorrhizae che erano presenti sulle piantine in vivaio, spesso scomparivano rapidamente dopo che le piantine stesse venivano trapiantate a dimora in piena terra. Questo a causa delle mycorrhizae native nel suolo che riuscivano a soverchiare quelle presenti sulla piantina.


Allora che significato hanno questi studi per noi amanti delle rose? Basandomi sul lavoro fatto con altre piante, la mia opinione (non supportata da dati scientifici) e' che le rose che noi compriamo dai vivaisti sono gia' state inoculate spontaneamente con mycorrhizae, essendo quest'ultime presenti nel suolo nel quale le rose sono cresciute. Inoltre sospetto che immediatamente dopo aver piantato le rose nel nostro giardino, queste vengano colonizzate dalle mycorrhizae autoctone presenti nel suolo. Cosi' sono molto riluttante ad investire i miei sudati risparmi nelle mycorrhizae, senza prima aver visto dei solidi risultati scientifici che provino un reale beneficio. Per adesso non ho ancora una prova tangibile dei fatti.